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Festa della Stella Maris a Camogli – storia e tradizione

Festa della Stella Maris a Camogli – storia e tradizione

Un mare di stelle, che brillano a pelo d’acqua, illuminando il tragitto delle barche, che invadono la baia di Punta Chiappa e lo specchio d’acqua di fronte al borgo di Camogli. Sono soprattutto i bambini a lasciare andare queste stelle, piccoli lumini accesi e racchiusi all’interno di lampade realizzate con carta colorata. Li lasciano in mare, perché è il luogo d’origine di Stella Maris (Stella del Mare), la Madonna protettrice di coloro che solcano i mari. È un modo per rendere omaggio, per ringraziare questa figura, che veglia su chi va per mare. Ogni anno, da quasi un secolo ormai, il borgo di Camogli dedica un’intera giornata – cade la prima domenica d’agosto – a questa Madonna e lo fa nel luogo che più le si confà: il mare.

È una tradizione che si rinnova ogni estate dal 1924 quando don Nicolò Lavarello, rettore della chiesa di San Nicolò di Capodimonte, pensò di restaurare la statua della madonna posta in un’edicola sulla Punta da tempo. Fu organizzata una processione di barche che, partendo dal porto di Camogli, accompagnò la statua della Madonna Stella del Mare sulla Punta.

Ma l’origine della venerazione di Stella Maris è molto più antica: si perde nel XV secolo, quando i semplici pescatori di Camogli hanno iniziato ad affidarsi a lei, affinché le loro uscite in mare fossero proficue e sicure.

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Il mare scorre quindi nelle vene di ogni abitante di Camogli, per questo la festa di Stella Maris è così sentita e partecipata (tanto che in passato richiamava anche barche di altri paesi della riviera). A lei è dedicato un altare, il quale sorge sul promontorio di Punta Chiappa e anche un quadro, custodito all’interno della chiesa di Camogli.

Così i camogliesi salpano numerosi con le loro imbarcazioni (o qualsiasi mezzo galleggiante) dal borgo marinaro alla volta di Punta Chiappa. È una vera e propria processione sull’acqua, fatta da una flotta composta da barche di ogni tipo e dimensione, tutte adornate a festa. Un torpedone di vele colorate, che salpa l’ancora alla mattina, intorno alle 10. Chi non possiede un’imbarcazione può usufruire delle motonavi della società Battellieri Golfo Paradiso: la traversata è gratuita.

A fare da apripista è U Dragün, storica imbarcazione che ha reso Camogli famoso in tutto il mondo grazie alla partecipazione a numerose traversate. Il suo nome è dovuto al Castello della Dragonara, fortificazione eretta a protezione della città. È nato nel 1968 dalle mani del maestro d’ascia Ido Battistoni, che è riuscito a ricavare da una vecchia scialuppa una bellissima imbarcazione di 11 metri, a 2 vele e 12 remi. U Dragün è un pregiato esempio di Sciabecco, un’antica nave pirata. Il 1 maggio 1969 è avvenuto il varo, a cui ha fatto seguito la partecipazione alla festa. Non è un caso che sia lui a ospitare il parroco la domenica dedicata a Stella Maris, proprio come faceva il bucintoro della cooperativa dei pescatori un secolo fa.

La messa viene celebrata all’aperto, intorno alle 11. Nel pomeriggio è il mare il protagonista: spazio alle navi e ai giochi d’acqua, con la sfilata delle barche, si tengono anche competizioni acquatiche, fra cui la gara di nuoto Miglio marino. Al termine le premiazioni.

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A questo punto la parte sacra e ludica della festa lascia spazio a quella più scenografica e anche un po’ romantica: la posa dei lumini in mare, accompagnata dallo spettacolo con lo Sciabecco Dragün.

L’atmosfera che si respira, a Camogli e a Punta Chiappa, è di attesa e trepidazione, per la magia che avrà luogo da lì a poco. Piano piano il sole tramonta e lascia il posto al cielo stellato. Le stesse stelle illumineranno il blu petrolio del mare a migliaia, cadendo dalle barche o arrivando dalla spiaggia.

Si ringrazia Marco Verdina per le foto.

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